Human-Animal Studies all'Università degli Studi di Milano

L’Università degli Studi di Milano ha vinto nel 2013 l’International Development Project dell’Animals and Society Institute e della Humane Society University statunitensi. Lo scopo del progetto è quello di dare delle risorse a un’università non statunitense per costruire un programma di Human-Animal Studies. Negli Stati Uniti, questi programmi si occupano del rapporto uomo-animale da diversi punti di vista (filosofico, psicologico, giuridico, sociologico, ecc.) e affrontano questo tema sia sul piano della didattica sia sul piano della ricerca. Il nostro programma prevede tre corsi offerti dal Dipartimento di Filosofia nell’area degli Human-Animal Studies. Prevede inoltre che venga bandita una borsa per uno studente magistrale che scriva una tesi di laurea in quest’area. Infine, prevede l’organizzazione di conferenze di ricerca e il coinvolgimento di partner esterni.
Gli Human-Animal Studies possono essere ricondotti al lavoro del filosofo australiano Peter Singer, oggi professore di bioetica a Princeton, che a metà degli degli anni ’70 del secolo scorso ha pubblicato il saggio Animal liberation. Questo testo ha innescato una riflessione, sia all’interno del mondo accademico sia all’esterno, sullo status morale degli animali. È una riflessione che mette in discussione le nostre pratiche consolidate nei confronti degli animali, come il loro uso per la ricerca scientifica e per l’alimentazione, sollevando la questione se sia moralmente giusto usare gli animali per questi scopi. È importante che la riflessione sul nostro rapporto con gli animali venga affrontata con gli strumenti della razionalità offerti dall’indagine filosofica e facendo uso delle migliori conoscenze scientifiche a disposizione.